sabato 14 aprile 2012

MITOLOGIA
NELL'OCCIDENTE 


Wiglaf lotta contro il drago
 
Il drago uscì di nuovo, infuriato, il fiato fiammante, la diabolica creatura, 
a cercare il proprio nemico, gli odiati esseri umani.
Lo scudo fu bruciato fino alla borchia dall'onda di fuoco.
La cotta non offriva alcun riparo al giovane guerriero. 
Pure il ragazzo combatté audacemente sotto lo scudo dello zio,
quando il suo fu consumato dalle fiamme.
Il re guerriero ripensò alle proprie gesta e, la sua forza rinnovata nell'odio,
lo colpì sulla testa con la sua spada.
L'antica e grigia arma, Naegling, volò in frantumi. 
Non gli fu concesso che il filo della sua lama potesse sostenerlo nella lotta, 
quando in guerra portava un'arma temprata nel sangue. 
La mano di lui era troppo forte, tanto da mettere ogni spada a dura prova, a quanto mi raccontano.
Non gli serviva a niente.
Per la terza volta, il Nemico del popolo, il temerario drago di fuoco, 
ripensando al combattimento, si avventò sul grand'uomo, appena gli fu offerta l'occasione.
Feroce e caldo, gli strinse tutto il collo con le sue grinfie. 
Beowulf ne fu insanguinato; sgorgava a ondate, il sangue della vita.
 
"Beowulf" , Anonimo - seconda metà VIII sec. d.C.  
 
 
 
Mjöllnir, il martello di Thor

Monile ritrovato a Bredsättra, Svezia, raffigurante il mitico martello del dio del Tuono
Secondo la leggenda, questo martello fu forgiato per Thor da tre nani: essi prima fusero il metallo, 
lo plasmarono grazie al magma presente nel cratere di una stella, lo temprarono e successivamente 
lo fecero benedire da Odino. 
Lo stampo originale venne da loro conservato, in modo da poter forgiare nuove armi della stessa 
forma, prive però della benedizione del dio. 
 
  

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